Il piacere dei “grandi progetti”
“Due eccessi: escludere la ragione, non ammettere che la ragione”.
Così scriveva Blaise Pascal ne “I pensieri”.
È vero, solo con la ragione o senza la ragione il mondo è monoculare. Per fortuna ci sono anche le passioni e i sentimenti che stringono la ragione e colorano la vita e le relazioni con il mondo. Antonio Miniaci è uno a cui queste cose non bisogna dirle. Lui le sa perché fatto di ragione e di passione: di slanci emotivi e di riflessioni critiche, con un punto di forza che è anche la sua debolezza: l’amore per l’arte e per la sua terra d’origine. Antonio Miniaci è un mercante d’arte che non compra e vende l’arte per darle un prezzo, ma per diffonderla, la fa defluire selezionandola come fa un vinificatore che distilla le sue grappe. “La bellezza salverà il mondo”, ama ripetere, citando Dostoevskij. Egli è convinto che il lato positivo della vita conduce alla bellezza e viceversa, anche sel cammino è irto di ostacoli; è convinto che l’egoismo e le brutture non potranno non soccombere sotto il maglio dell’arte. Ama vivere spostandosi per cercare la bellezza e le bellezze laddove queste albergano indisturbate.
Ho conosciuto diversi anni or sono Antonio Miniaci. L’ho incontrato alla presentazione di un mio libro. Ovviamente, il tema trattato era l’arte. Il mio modo di fare e le mie analisi teoriche lo hanno colpito favorevolmente. È nata subito tra di noi la giusta sintonia per i “grandi progetti”.
Da allora stiamo lavorando per individuare quegli artisti che meglio esprimono lo Zeitgeist, lo spirito del tempo.
Stiamo selezionando quegli artisti che rappresentano la creatività trimoderna. Il lavoro è a buon punto.
Presenteremo questi artisti con un libro ed una mostra-evento. La loro cifra creativa è legata alla “terna mixata”, ossia alla capacità di mettere in comunione tre valenze:il medium impuro, la formattazione dell’immagine massmediatica e la semantica di orientamento.
Aldo Carrozza